Vixen Sky Sensor 2000 pc


In generale

Il Vixen Skysensor è nato a cavallo degli anni 80 del secolo scorso, ed è stato uno dei primi sistemi di puntamento attivo per l’utilizzo amatoriale. L’ultima versione, Skysensor 2000 pc, è stata prodotta fino a pochi anni fa, quando la serie Sphinx è stata introdotta dalla Vixen.
E’ un sistema aperto che funziona sulle montature Vixen serie Super Polaris e Great Polaris, ma anche sui suoi cloni eq5, cg5 ecc. Ho letto inoltre in rete di vari astrofili che hanno adattato lo Skysensor su montature come la eq6 o Losmandy gm8 o gm11. In questi ultimi casi va tenuto conto che i motori sono dimensionati per carichi inferiori, non certo per montature che portano 15-20 kg. Non avendo mai visto una configurazione del genere dal vivo mi astengo comunque da ogni impressione.

Purtroppo il costo dello skysensor è sempre stato molto elevato presso il pubblico, tanto che con la stessa somma si poteva acquistare una montature cinese come la eq6 compresa di treppiede e sistema di puntamento attivo skyscan, risparmiando tra l’altro anche qualche decina di euro. Va però detto che il sistema della Vixen è di qualità estremamente elevata, sia nella realizzazione che nella grande varietà di funzioni.

Lo skysensor è stato da me brevemente testato anche su eq5, prima di passare definitivamente su una gp dx. Posso dire che il sistema è ovviamente compatibile al 100% anche con questa montatura, per contro il puntamento mi è sembrato leggermente meno preciso, probabilmente a causa della minor qualità della meccanica della montatura cinese. Sono comunque quasi sicuro che con un accurato setup della eq5 sia possibile ottenere prestazioni decorose, anche perché il computer Vixen permette una drastica riduzione del Backlash e ha un ottimo Pec.

Come lavora

Il Vixen Skysensor è composto da una pulsantiera abbastanza massiccia, a prova di infiltrazioni di umidità con tasti a membrana e manovrabile anche con guanti, e i due motori di ar e dec. Il display è rosso (con luminosità regolabile) e si svluppa su due righe. La versione 2000 pc si differenzia dalla normale per un database più ampio, un aggiornamento di alcune funzioni (ad esempio la possibilità di usare oggetti non stellari per la fase di allineamento) e la possibilità di essere collegato via cavo seriale ad un pc. Ho avuto modo di provare con successo sia il funzionamento comandato da un software di planetario come lo Starry Night, nonché l’autoguida con web cam.
E’ assicurata la compatibilità avendo il supporto, tra gli altri, dei protocolli lx200 e ultima 2000.
Per l’alimentazione è necessaria una batteria da 12 volts, consiglio almeno da 5-6 ampere, i consumi infatti salgono molto se la temperatura di funzonamento è bassa (nel manuale è comunque riportato prudenzialmente di non scendere sotto i 0 gradi) e se si effettuano molti puntamenti veloci.

Da sinistra verso destra: la porta di collegamento via seriale rs232 al pc, la presa per encoder esterni, al centro il cavo nero che si divede in tre parti, alimentazione, motore ar e motore dec, la connessione per l’autoguida (standard st4) e l’interruttore di accensione.


Le funzioni

Il database degli oggetti nella versione 2000 pc è stato portato a ben 14.942 voci, comprensive di:
– 138 formazioni lunari (è possibile infatti usare il goto alla ricerca di formazioni particolari sulla superficie lunare);
– oggetti NGC (New General Catalogue) 7840 (credo sia il catalogo completo);
– oggetti IC (Index Catalogue) 5836 (anche qui credo sia al completo);
– le 4 principali lune di Giove, Io, Ganimede, Europa e Callisto che sono puntabili in automatico;
– parte del catalogo stelle Sao e ovviamente Messier al completo.
La massima velocità di puntamento è di 1.200x, che è possibile ridurre per mantenere i consumi più bassi o per abbattere la rumorosità, che in ogni caso ritengo piuttosto bassa.
Sono previste le funzioni di recupero del backlash (con la vixen gp dx sono arrivato ad avere un backlash sui due assi virtualmente nullo) e il pec, con l’ovvia memorizzazione permanente.
E’ inoltre previsto un tour che seleziona in automatico gli oggetti da osservare in base al luogo e all’ora, per passare da un oggetto all’altro basta premere un tasto. E’ possibile indicare allo Skysensor le categorie di oggetti preferiti, a che altezza dell’orizzonte devono essere, quanto intervallo deve intercorrere tra la ricerca di un oggetto e l’altro, ecc.

Nel dettaglio

Prima di mettersi all’opera è necessario aver montato correttamente i motori e regolato il backlash in maniera ottimale, al fine di migliorare la qualità del puntamento. La posizione di allineamento classico prevede il telescopio orientato a nord e stazionato alla polare (ma è possibile utilizzare come stazionamento una sorta di Bigourdan completamente assistito e comodissimo per gli osservatori che non dispongono della polare visibile), con il tubo che punta verso ovest.
Successivamente la fase di allineamento prevede il puntamento di alcune delle 35 stelle di riferimento standard, di elevata luminosità, facili da rintracciare anche sotto cieli pesantemente inquinati o da coloro che hanno una conoscenza ridotta della volta stellata. Il primo puntamento di solito va molto fuori bersaglio, dipende anche dall’accuratezza dello stazionamento inziale, dalla precisione dei dati di luogo ed ora. Sarà poi sufficiente portare l’oggetto nel campo del cercatore e centrarlo nell’oculare. Con l’allineamento a un solo punto si ottiene una precisione di puntamento bassina, e può capitare che l’oggetto cercato sia nel campo del cercatore ma non dell’oculare. Pertanto è bene continuare ad allineare con almeno due punti, meglio ancora con 3 punti, soprattutto nel caso di utilizzo in ambito astrofotografico in cui si desidera portare nel campo del sensore l’oggetto richiesto. Con un allineamento del genere lo Skysensor porta quasi sempre al centro del campo del mio c8 l’oggetto richiesto. Superfluo ricordare che le 3 stelle di allineamento inziale dovrebbero essere piuttosto distanti tra loro.
Vengono fornite sul display le informazioni relative all’oggetto selezionato, come ad esempio coordinate equatoriali o altazimutali, la magnitudine, costellazione di appartenenza, ecc.
E’ possibile inoltre inserire anche le coordinate di un oggetto non presente nel database interno, in formato sia equatoriale che altazimutale, ed è anche possibile memorizzarlo in memoria, funzione utile ad esempio per asteroidi o comete.
Funzione molto utile per la fotografia è che non è necessaria l’inversione al meridiano, e lo Skysensor prevede inoltre la possibilità di ruotare automaticamente il telescopio portandolo dalla parte opposta del meridiano.
E’ possibile selezionare la velocità di guida a partire da 0,1x. Per il puntamento di alta precisione è prevista una funzione che allinea su una stella luminosa nei pressi dell’oggeto cercato.
Le funzioni dello Skysensor sono così tante che non mi sarebbe possibile riportare una descrizione, anche sommaria, di tutte quelle previste. E’ perciò un sistema altamente raccomandabile soprattutto ora che gli esemplari nel mercato dell’usato hanno prezzi più umani.

Considerazioni finali
Un sistema veramente ben progettato, funzionale e preciso. Credo sia il top ancora oggi per montature come le Vixen Gp – Gp Dx e i loro cloni. Sembra un oggetto creato specificatamente per usi astrofotografici. Il prezzo, almeno in Italia, credo sia stato l’unico difetto di questo sistema di puntamento. Lo consiglio senza riserve se saltasse fuori qualche esemplare usato.