Montatura Vixen GP DX


La Vixen GP (Great Polaris) è l’erede della serie SP (Super Polaris), ed è stata lanciata nel corso dei primi anni 90 del secolo scorso.
E’ una montatura equatoriale alla tedesca, fabbricata in Giappone. Ha uno standard di qualità molto elevato, sia nelle rifiniture, che nella meccanica.


La versione De Luxe (quella in mio possesso) ha una lavorazione dichiarata della vite senza fine, degli assi e delle corone più accurata della versione normale, ed inoltre il carico dichiarato è superiore, circa 10 kg contro circa 7 kg. Esisteva anche una terza versione più economica, la GP E, che non aveva cannocchiale polare e cerchi graduati, ma con la meccanica della GP standard.
Sia la GP che la GP E erano di costruzione in alluminio, compresi gli ingranaggi e la vite senza fine, mentre la GP D è in acciaio (da qui il maggior peso) con gli ingraggi e la vite senza fine in ottone.


Ritengo che tale montatura sia ancora oggi una delle migliori scelte per l’astrofotografia con strumenti di dimensioni medio piccole. Pochi anni fa è stata sostituita dalla serie Sphinx. Il mio esemplare è stato acquistato nel luglio del 2004. Attualmente la Vixen però produce ancora questa montatura, con una estetica differente, verniciata di bianco e blu, e i prezzi sono ovviamente scesi, sia per l’arrivo della nuova serie, sia per l’incalzare dei cinesi.
Il punto di forza di queste montature sta anche nella modularità, ed il fatto che siano ormai diventate uno standard di fatto con l’adozione dell’attacco a coda di rondine che rappresenta una grande comodità.

Com’è fatta
La montatura viene fornita di serie con due contrappesi da 1,9 kg e da 3,7 kg. Io ho anche un vecchio peso da 5 kg che ho riciclato dalla vecchia eq5. Rispetto alla GP la versione De Luxe prevede il cannocchiale polare illuminato di serie.


La Vixen fornisce la motorizzazione a parte, purtroppo la motorizzazione classica non prevede pec, guida fine, recupero del backlash, funzioni che invece sono comprese dal più costoso Skysensor, che rappresenta la piattaforma ideale per le piccole montature Vixen. Il peso della GPD è di circa 8,5 kg, mentre la GP è molto più leggera con un peso di circa 4 kg. Le corone dentate sono in entrambi i modelli da 144 denti.
Il cannocchiale polare è un piccolo 6×20 ad illuminazione variabile, con due buoni reticoli all’interno previsti sia per l’emisfero boreale che quello australe. Lo stazionamento è rapido e veloce, e permette di avere una precisione adatta anche all’utilizzo fotografico con focali non troppo spinte.
Il mio esemplare è stato montato per i primi periodi sul treppiede in acciaio della eq5, più piccolo di quello ora fornito in dotazione anche sulla eq6 (praticamente il modello che viene attualmente fornito con la heq5). Purtroppo la rigidità di questa montatura faceva paradossalmente segnare dei tempi di smorzamento delle vibrazioni superiori a quelle della montatura cinese. Con un C8 il tempo era di circa 6 secondi contro i 3-4 della eq5. Possono sembrare tempi non particolarmente elevati, ma provate a fuocheggiare ad alti ingrandimenti oppure durante riprese fotografiche con focali alte e vi accorgerete che il telescopio in queste condizioni è una piaga!
Così l’anno successivo mi sono dotato di un treppiede di elevata qualità, in legno e della Astromeccanica.


Di ottima fattura, è molto stabile.


è dotato di due tipi di puntali, uno per i pavimenti ed uno per il terreno, quest’ultimo con forma ovviamente più appuntita.


Con questa configurazione il tempo di smorzamento delle vibrazioni è quasi istantaneo, e permette alla montatura di lavorare nelle migliori condizioni .

Cosa va
Praticamente tutto! E’ una montatura facilmente trasportabile, di grande precisione meccanica, con riprese web cam anche con focali molto alte l’inseguimento è perfetto, ovviamente è necessario stazionare e bilanciare al meglio. Il cannocchiale polare è veramente preciso e permette di stazionare in non oltre un minuto, posto che sia stato preventivamente tarato correttamente. Non ho fatto misurazioni di precisione sull’inseguimento, magari più in là proverò, anche perchè al momento preferisco dedicarmi maggiormante alle riprese in alta risoluzione piuttosto che all’astrofotografia.

Cosa non va
A parte il prezzo che ai tempi era davvero alto in rapporto al clone cinese (rapporto 1:3 circa, ma le finiture e la meccanica sono su livelli differenti ovviamente) che ora è comunque sceso, devo dire che i cerchi graduati sono di diametro molto ridotto, forse per invogliare all’utilizzo di un sistema di puntamento attivo. La suddivisione è di 2 gradi per l’asse di dec e 10 minuti per l’asse di ar. Fatto sta che manca anche il nonio, per cui il puntamento attraverso i cerchi è abbastanza difficoltoso. I motori si agganciano facilmente, ma l’attacco ad una sola vite non è perfettamente stabile durante i trasporti, e può capitare di dover rieffettuare una piccola regolazione dell’accoppiamento delle corone per ridurre il backlash (questo capita soprattutto al motore di dec). E comunque va detto che il backlash con la montatura ben regolata è praticamente nullo. Per quanto riguarda il cannocchiale polare avrei preferito che le batterie dell’illuminatore non si dovessero inserire smontando il blocco di dec.


Considerazioni finali
Non c’è molto altro da dire, secondo me il top per strumenti fino a 10-12 kg massimo, ovviamente dipende anche dalla lunghezza del tubo. Precisa e leggera, con lo skysensor l’accoppiata è veramente micidiale. La consiglio vivamente.